STRATEGIE TERAPEUTICHE NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE IPERCOLESTEROLEMICO

Le malattie cardiovascolari sono oggi la prima causa di morte nei Paesi industrializzati. Le condizioni che aumentano il rischio di sviluppare tali patologie sono numerose (diabete, ipertensione, obesità, fumo, ecc.), ma un ruolo di primo piano spetta sicuramente all’ipercolesterolemia.
L’aumento del colesterolo-LDL contribuisce in maniera determinante allo sviluppo di aterosclerosi e, quindi, delle malattie cardiovascolari che ne conseguono: angina pectoris, infarto del miocardio, ictus cerebrale, arteriopatia periferica degli arti inferiori.
Per tali motivi è opportuno conoscere in che modo un’alterazione dei livelli di colesterolo possa contribuire alla genesi della malattia aterosclerotica, e quali misure bisogna adottare per prevenire o ritardare l’insorgenza dei vari quadri clinici.
Sono ormai innumerevoli le evidenze scientifiche che i pazienti affetti da dislipidemia presentano una maggiore incidenza di eventi cardiovascolari.
Obiettivo di questo incontro è sensibilizzare la classe medica ad aumentare l’attenzione verso le problematiche dei pazienti affetti da alterazioni del quadro lipidico, per una precoce individuazione dei soggetti a rischio, che spesso sono componenti di nuclei familiari predisposti.
Notevole importanza riveste il riconoscimento del soggetto a più alto rischio cardiovascolare, per una efficace azione sulla riduzione degli eventi sia in prevenzione primaria che in prevenzione secondaria.
E’ possibile affermare con ragionevole certezza che modificare lo stile di vita e trattare con appropriate strategie terapeutiche i pazienti dislipidemici, può ridurre il rischio di sviluppare la malattia aterosclerotica e la mortalità ad essa correlata.

 

Data

Dic 02 2009
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