
DALL’IPERTENSIONE ALLA FIBRILLAZIONE ATRIALE
Il persistente divario tra le potenzialità di prevenzione, diagnosi e cura delle malattie croniche, in particolare di quelle cardiovascolari, e la loro utilizzazione nella pratica clinica costituisce una delle principali preoccupazioni delle autorità sanitarie, delle società scientifiche e delle organizzazioni mediche.
Le innumerevoli iniziative di insegnamento-aggiornamento assunte a tutti i livelli non sono riuscite a dare una risposta soddisfacente al problema.
Tra le molte cause di questo insuccesso spicca l’incapacità di offrire al medico una informazione che egli possa facilmente e sistematicamente utilizzare nella sua pratica clinica quotidiana.
Le nuove acquisizioni scientifico-cliniche al pari del loro recepimento nelle linee guida, risultano al medico costruite per “un malato teorico“, più o meno inadatte ad affrontare la situazione clinica del “paziente reale“ che egli incontra quotidianamente. La soluzione al suo problema di aggiornamento deve partire dall’accettare questa sua
valutazione come il punto di partenza di ogni nuova iniziativa.
Per fare questo si deve partire dall’ammalato, dando al medico il compito della definizione diagnostica e della valutazione del rischio cardiovascolare globale, del programma di terapia in rapporto alle linee guida. Si deve successivamente ampliare questa esperienza con una serie di articoli e/o pubblicazioni che ampliando gli orizzonti diano sistematicità al modo con cui si incontra il paziente, offrire attraverso un sito web la possibilità di un continuo aggiornamento, scambio di opinioni e di esperienze, in modo da evitare la discontinuità dell’aggiornamento.
Su quanto appena detto abbiamo preparato un progetto che vede nel presente incontro il momento iniziale del coinvolgimento di coloro che inizieranno a percorrere questa nuova strada.
Scopo di questo congresso è inoltre quello di assicurare le ultime informazioni sui meccanismi, le manifestazione cliniche ed il trattamento sul rischio cardiovascolare globale,nonché di educare i medici di medicina generale ad affrontare complessivamente il paziente a rischio.