
LA PATOLOGIA ARTROSICA – NUOVI ORIZZONTI TERAPEUTICI
L’artrosi è fra le malattie croniche più comuni nella popolazione e la causa di disabilità più frequente nell’anziano. Si calcola che l’artrosi sintomatica colpisca in Italia almeno 4.000.000 di soggetti, producendo costi totali intorno ai 6,5 miliardi di Euro. Negli Stati Uniti, il costo delle protesi totali per l’anca (50.000/anno) e per il ginocchio (100.000/anno) è valutato intorno ad 1,8 miliardi di dollari. Inoltre, il 10-15% di tutte le visite ambulatoriali svolte dai Medici di Medicina Generale vengono dedicate all’artrosi. Le manifestazioni principali che si ritrovano in un paziente affetto da artrosi si possono suddividere in sintomi e segni. Schematicamente, i sintomi sono avvertiti dal paziente, perciò soggettivi, mentre i segni sono osservabili anche dagli altri, soprattutto il medico, e perciò obiettivi. Il sintomo principale dell'artrosi è il dolore. Esso è definito di tipo "meccanico", in quanto viene risvegliato dal movimento ed è alleviato dal riposo. Il dolore è generalmente il primo sintomo nel paziente con artrosi; all’inizio è sordo e si rivela solo dopo una prolungata attività dell’articolazione colpita. Poi si aggrava progressivamente, manifestandosi anche dopo movimenti minimi o in seguito a particolari atteggiamenti del corpo o posture. Difficilmente è acuto e violento. Il dolore può accompagnarsi ad altre manifestazioni soggettive, fra cui le più frequenti e rilevanti per il paziente sono la rigidità (una sensazione di impaccio) e la limitazione funzionale. Gli obiettivi essenziali della terapia possono essere definiti “a breve termine”, rappresentati dal controllo del dolore e della rigidità e dalla riduzione dell’infiammazione, e “a medio-lungo termine”, costituiti dall’arresto o rallentamento della progressione, dalla prevenzione delle deformità, e dal ripristino della funzione. Per il perseguimento di questi obiettivi possono essere adoperati numerosi mezzi, sia farmacologici che non farmacologici, che spesso necessitano di essere coordinati fra di loro per essere realmente efficaci. Per cui, non è sorprendente che accanto all’introduzione di nuove terapie farmacologiche, vada sempre più precisandosi l’importanza di misure di carattere generale, quali in particolare l’educazione del paziente. I farmaci impiegati si possono suddividere in sintomatici, di cui fanno parte gli analgesici, i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e i farmaci intra-articolari (steroidi ed acido ialuronico), ed in farmaci agenti sulla struttura, detti anche sintomatici a lenta azione (condroprotettori). Farmaco di prima scelta nella terapia del dolore è il paracetamolo, sostanza molto conveniente per rapporto rischio beneficio, almeno fino a dosi di 3 gr/die. In caso di inefficacia del paracetamolo, è utile ricorrere, in associazione od in alternativa, ai FANS. Nei pazienti a rischio gastro-intestinale è prudente che il medico curante faccia ricorso prima ai farmaci che agiscono selettivamente sulla cicloossigenasi (COX)-2, detti anche Coxib, che sono meno gastrolesivi. In caso di scarsa efficacia, si può far ricorso ai FANS tradizionali ai quali è utile associare una gastroprotezione efficace con farmaci inibitori della pompa protonica. Il numero di pazienti che subiscono un danno gastroenterico da FANS rappresenta una frazione relativamente modesta del numero di prescrizioni effettuate ma, combinandosi con la grande diffusione delle malattie per le quali gli antinfiammatori non steroidei sono prescritti, fa sì che l’incidenza di eventi gastrointestinali gravi ad essi correlati rappresenti un problema di sanità pubblica di dimensioni ragguardevoli. Il danno da FANS sulla mucosa gastroenterica si esplica attraverso la combinazione di effetti topici e di effetti sistemici, con particolare azione sul metabolismo delle prostaglandine. Una norma semplice ed empirica nella prevenzione del danno gastrointestinale è quella di considerare sempre la possibilità di trattamenti alternativi ai FANS, prescrivendo, qualora indicato ed efficace, terapie fisiche coadiuvanti o sostitutive e, nel caso un trattamento farmacologico fosse indispensabile, ricorrendo in prima istanza al paracetamolo,e ad analgesici. Per concludere, l’obbiettivo della giornata con l’inserimento della Tavola Rotonda interattiva, sarà quello di porre l’attenzione sull’appropriatezza della terapia alla luce degli strumenti farmacologici e fisioterapici a disposizione oggi, del medico.